I programmi vengono prima dei risultati. Nel City Group l’esonero resta una mossa estrema
Michel che guida il Girona, in testa alla Liga, è sulla panchina da due stagioni. Vieira ha allenato il New York per due anni prima dell’esonero. Patrick Kisnorbo al Troyes nonostante
il 17esimo posto in Ligue 2.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Alessandro Geraci fa il punto sugli esoneri da parte del City Group. A Palermo probabilmente c’è ancora in mente l’esonero facile di Zamparini ma il City Group non esonera o quasi. Lo fa soltanto quando strettamente necessario e soprattutto se non viene rispettato il percorso, il progetto concordato con l’allenatore; insomma non è una questione di tempo o di soldi ma non bisogna tirare troppo la corda.
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L’esempio è quello di Mancini al Manchester City che con gli arrivi di Adebayor e Tevez non andò oltre il quinto posto; dopo aver speso 100 milioni la squadra si qualifica in Europa League, l’anno dopo il crescendo con la conquista della Champions e nel 2012 lo scudetto che mancava una 44 anni. Ma bastò perdere la finale di FA Cup e qualche risultato deludente per silurare Mancini. Insomma il club investe tempo e quattrini e chiede i risultati, ha pazienza ma fino a un certo punto. Il primo club acquistato dal City Group fu il New York che affidò la panchina a Krasner a cui furono dati due anni ma per gli scarsi risultati fu sostituito da Patrick Viera proveniente direttamente dall’Academy. Altri due anni al francese che però non andò oltre i play-off e venne fatto fuori anche lui.
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In Europa la linea è la stessa di sempre, attualmente Munoz domina il campionato in Spagna con il Girona ed è in panchina da più di due stagioni ma prima di arrivare a questo furono cambiati tre allenatori a cui comunque venne dato il tempo di esprimersi fino a fine torneo. Interessante la situazione di Patrick Kisnorbo al Troyes, figura simile a quella di Corini perché ex giocatore della squadra. La recente conferma nonostante i risultati negativi che vedono la società 17esima dopo la retrocessione nella B francese. Un periodo negativo prolungato, ma non si cambia niente.
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