Palermo, la sindrome degli scontri diretti
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.
L’articolo di Paolo Vannini sottolinea come sia ancora un Palermo bello a metà, capace di fare due gol alla migliore difesa del campionato e poi incomprensibilmente non pervenuto nella ripresa dove non sfrutta l’uomo in più, si fa rimontare e non costruisce altre occasioni per vincere. Una trama opposta rispetto a quanto visto spesso durante il campionato con i rosanero inizialmente messi sotto degli avversari e che poi vengono fuori di prepotenza nel secondo tempo. Adesso sono tanti i rimpianti nei confronti diretti, si gioca subito ed è un bene ma resta il rebus di una squadra che è cresciuta moltissimo negli ultimi mesi sul piano della manovra offensiva ma a cui manca ancora qualcosa per diventare protagonista assoluta in serie B.
E ora dimostriamo che non conta solo il risultato
Meno 12: tutti gli scontri diretti del Palermo e delle sue concorrenti
A Cremona il pareggio è positivo ma si tratta di un’occasione sprecata con i rosanero che già hanno affrontato in trasferta tutte le altre pretendenti alla promozione Parma – Venezia -Como e Cremonese e avrebbero potuto vincerle tutte e quattro perché erano sempre passati in vantaggio. Alla fine invece soltanto a Venezia si sono ottenuti tre punti, nelle altre occasioni è arrivato un pareggio anche in maniera rocambolesca.
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Palermo, un punto importantissimo
Purtroppo si tratta di una cattiva abitudine che si è ripetuta in altre occasioni: escludendo Palermo – Brescia dello scorso anno quest’anno a Parma, Como e in casa con il Pisa si è riusciti a farsi rimontare due gol tranne che poi la con il Pisa la partita è stata vinta nel finale. Bisognerà lavorare sulla testa ma sottolineare anche gli aspetti positivi di una squadra che ha una straordinaria potenza offensiva e che ha un record senza precedenti nei gol di Ranocchia: mai un arrivo di gennaio (peraltro centrocampista) aveva avuto un impatto così devastante.
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