Oggi alle ore 21.00 al Via del Mare di Lecce si giocherà una partita al vertice del campionato di B che vedrà protagoniste Lecce e Palermo, due squadre amiche che, nonostante ad inizio campionato probabilmente si parlava di obiettivi differenti, si trovano a scalare entrambe la classifica. Partita molto sentita dalle 2 società e dai tifosi e definibile quasi un derby meridionale, ma la persona che probabilmente sentirà più la pressione della partita sarà il tecnico romano Fabio Liverani. Ex gloria rosanero ora allenatore dei pugliesi che già in settimana aveva riportato delle critiche verso il suo ex presidente Maurizio Zamparini.
Ieri è intervenuto in conferenza stampa per parlare del match di sta sera e del suo passato in Rosanero:
DA GIOCATORE ROSANERO
«Ho passato tre anni a Palermo, e tre anni nel calcio sono tanti. Ho anche avuto l’infortunio più brutto della mia carriera alla fine del primo anno, rottura del crociato, sono rimasto fuori sei mesi e sono rientrato a novembre con l’avvento di Delio Rossi. Da lì anche la squadra è ripartita alla grande facendo una stagione importante, con la qualificazione in Europa League, e l’anno dopo abbiamo coronato questi tre anni con la finale di Coppa Italia. Aver portato 40.000 palermitani all’Olimpico credo sia stato uno dei momenti più belli per la gente del posto».
ROBERTO STELLONE
«Il cambio allenatore del Palermo? A prescindere che l’allenatore ha bisogno di un po’ di tempo, Stellone è abbastanza avvantaggiato perché aveva finito la stagione lì quindi la conoscenza tra lui e la squadra era già a buon punto, non era proprio un cambio nuovo, fermo restando che poi bisogna lavorare sul campo, ritrovare degli automatismi».
PALERMO AVVERSARIO
«Il Palermo è una squadra che sulla carta, a livello individuale, credo sia costruita per vincere il campionato tra i primi due posti senza nemmeno fare i play-off. Ha giocatori di spessore a livello internazionale e altri di grande esperienza che hanno già fatto la Serie A come Rispoli, Jajalo e Falletti. A livello individuale il Palermo non ha niente da invidiare al Verona e al Benevento. Noi dobbiamo cercare, come squadra, di opporci nella globalità del mio gruppo, di squadra, di compattezza, di attenzione, allora potremo sopperire a quelle individualità che sono nettamente superiori».
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