Palermo, la coperta è sempre… corta
Prima si subiva tanto e si segnavano valanghe di gol, con Mignani c’è stata un’inversione di tendenza. Squadra più compatta e organizzata in difesa, ma in avanti adesso si fatica
Il 3-5-2 comincia a dare frutti nella fase di non possesso, in quella offensiva c’è qualcosa da rivedere.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Salvatore Orifici sottolinea come il Palermo non riesce proprio a trovare un equilibrio in una stagione fatta di continui alti e bassi. A Corini si rimproverava una propensione all’attacco esagerata che se da una parte consentiva tanti gol dall’altro lasciava la difesa scoperta e quindi attacchi continui da parte degli avversari.
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Un attacco prolifico contrapposto ad una difesa colabrodo, adesso invece sembra che la situazione sia diametralmente opposta. Mignani ha cambiato quelle che erano le abitudini del Palermo badando più al sodo con una difesa più ordinata e meno spregiudicata. E’ evidente come il Palermo abbia arretrato il suo baricentro inserendo un difensore centrale in più e sfruttando le fasce in maniera più difensiva che offensiva visto che il terzetto difensivo svolge solo ruoli di protezione senza avventurarsi in manovre offensive se non su palle attive. Tuttavia se la difesa ha fatto registrare passi da gigante lo stesso non si può dire per l’attacco che è diventato improvvisamente abulico.
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