I finanzieri da mesi si muovono sotto traccia su delega dei pm di Caltanissetta.
“Le indagini proseguono sotto traccia da mesi. Il sospetto è che ci sia di mezzo un altro magistrato. Qualcuno avrebbe avvisato Maurizio Zamparini dell’imminente arresto”.
Inizia così l’articolo di Riccardo Lo Verso su LiveSicilia, dove sì informa che la procura di Caltanissetta diventa competente nel momento in cui ci sono delle indagini che riguardano magistrati di Palermo.
L’indagine inizia il 2 maggio quando l’ex presidente Gianmarva viene intercettato mentre parla con Zamparini “…senti, io oggi sono dalle tue parti… riusciamo a vederci”.
I due si vedono alcune ore dopo a casa Zamparini e l’indomani Zamparini si dimette da consigliere delegato evitando di fatto, con questa mossa, gli arresti domiciliari. Qualche giorno dopo infatti, il gip Anfuso rigetta la richiesta di custodia cautelare.
L’ipotesi è che una talpa, e cioè un magistrato interno al tribunale di Palermo abbia avvisato Zamparini o chi per lui.
Tuttavia Zamparini finirà ai domiciliari nove mesi dopo quando la Cassazione rende definitiva la decisione del Tribunale del Riesame.
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