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Palermo-Savoia, un arbitraggio veramente pessimo

Il Palermo avrebbe perso pure col migliore arbitraggio del mondo, sia chiaro.
Il Savoia ha vinto meritatamente; l’arbitraggio non c’entra nulla.
È un discorso a parte che nulla c’entra con la sconfitta di oggi.

Mai visto un arbitraggio così scadente in migliaia di partite in tutte le categorie.
Se non fosse che il Palermo gioca in un campionato di Serie D , si sarebbe detto un “arbitro di Serie D“.
E siccome è di Serie D che parliamo allora si può a ragion dire un arbitro da terza categoria. O forse nemmeno. Insomma quello visto al Barbera non dovrebbe proprio arbitrare partite di calcio.

Non ne azzecca una, in un senso e nell’altro. Scontenta tutti, fa arrabbiare tutti, indispettisce tutti. Distribuisce cartellini gialli a casaccio, senza motivo e dopo normali interventi di gioco. Spezza continuamente la partita a discapito del ritmo e dello spettacolo. Non conosce la regola del vantaggio castrando almeno 3-4 situazioni favorevoli a chi invece aveva subito il fallo. Sbaglia metodicamente pure sulle rimesse laterali.

Il paradosso è che fin dai primi 10 minuti si era capita tutta la sua mediocrità.
Ma probabilmente c’è una ragione: in tutta la sua mediocre carriera, non gli sarà mai capitato di arbitrare in uno stadio vero, con le telecamere a riprendere la partita.
E allora ha fatto l’errore più grande per tutti gli arbitri del mondo: essere protagonista. E si è capito subito dopo 10 minuti di gara.

Una sola cosa ha azzeccato: l’espulsione di Ficarrotta che, vista la gara di mediocre qualità giocata fino a quel momento, ha voluto fare il protagonista anche lui scalciando un avversario da terra e a gioco fermo.
Ora abbiamo chiaro quanto detto da Pergolizzi domenica scorsa: “Ficarrotta? Il suo obiettivo deve essere quello di rimanere a vita nel Palermo, in Serie D o in Serie A. Per avere questo obiettivo, però, deve migliorarsi, sia in allenamento che nel modo di porsi“.