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Da oggetto misterioso a pedina imprescindibile: Malaury Martin, l’istrione rosanero

Era una calda mattina d’agosto – precisamente il 12 agosto – l’atmosfera era carica di entusiasmo e curiosità per la nascita della nuova proprietà, con protagonisti dentro e fuori dal campo del tutto diversi da quelli visti nelle precedenti stagioni.

Quel giorno tra i volti dei giocatori che stavamo imparando a conoscere, spuntò un ragazzo biondino che nessuno tra i tifosi sapeva chi fosse; la risposta arrivò ben presto: il giocatore in questione era Malaury Martin, centrocampista francese giramondo, che in carriera ha giocato in molte nazioni, tra le quali Scozia, Inghilterra, Norvegia… e adesso anche in Italia.

Una volta chiarita l’identità del giocatore erano molti i dubbi che restavano sulle capacità di questo stesso: avesse sempre giocato in categorie superiori, non era mai riuscito a imporsi praticamente da nessuna parte, saltando spesso intere parti di stagione per scelte tattiche o problemi fisici.

Questi dubbi iniziarono ad essere surclassati quando il giocatore francese iniziò a svolgere i primi allenamenti sotto gli ordini di Rosario Pergolizzi, ammirato da centinaia di tifosi: classe, tocco di palla, intelligenza tattica sono state tra le principali doti riconosciute al giramondo francese di scuola Monaco.

La famosa prova del nove, però, spettava al campo una volta cominciate le competizioni ufficiali: anche qui Martin non ha deluso le aspettative. Schierato col ruolo di regista ha convinto tifosi, addetti ai lavori ma soprattutto lo staff tecnico, tanto da essere l’unico giocatore rosanero a essere sempre presente in campo dall’inizio, giocando tutti i minuti a disposizione, eccezion fatta per 3′ contro il Licata.

Questa titolarità gli è stata garantita grazie a prestazioni sempre maiuscole, con una cabina di regia che è stata in grado di dare alla squadra ordine tattico e un giro palla efficace, permettendo spesso ai suoi compagni di squadra di incidere al meglio nelle proprie zone del campo. Poco importa a questo punto se il giocatore dalle altre parti non era riuscito a lasciare il segno: probabilmente da buon istrione qual è aveva bisogno della scena a lui più adatta, per avere la giusta dimensione.

Negli anni passati il Palermo aveva spesso sofferto della mancanza di un regista di ruolo, ragion per cui si erano provati ad adattare giocatori dalla capacità più o meno valide nel corso degli anni, ma palesemente fuori ruolo; anche per questo Martin con nessuno di loro ha niente in comune. 

Malaury Martin: l’istrione rosanero che vive per l’arte e la voglia di incantare il pubblico palermitano, se gli date un teatro e un ruolo adatto a lui, il genio si vedrà… si vedrà.

 

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