L’inchiesta delle fiamme gialle, la denuncia del titolare di un bar della zona di via San Lorenzo.
Usura, è caccia agli intermediari.
«Un incontro si tenne alla Damir»
Un dipendente del gruppo indagato per i rapporti con i Sottile
Il gip: «Ingrassia organizzò il faccia a faccia nel magazzino».
Contanti e assegni. Il presunto giro di usura sarebbe stato gestito Santo e Alessandro Sottile, imprenditori edili di San Cipirello.
Questione di interesse. Tassi al 100% annuo e richieste di denaro da mille a duemila euro al giorno al debitore.
La posizione dell’azienda: nessuna informazione in merito alle indagini.
Il Giornale di Sicilia, oggi in edicola, riporta gli articoli di Leopoldo Gargano e Benedetto Giardina in merito ad un’inchiesta della Guardia di Finanza su un giro di assegni e contanti con tassi di interesse fino al 100%.
I fatti: il titolare di un bar, in grosse difficoltà economiche, si rivolge ad un amico che lavora presso la Damir (la società della famiglia Mirri) per avere un contatto con qualcuno che potesse prestare del denaro visto che le banche si rifiutavano di farlo. Il primo incontro si sarebbe tenuto in un magazzino della ditta Damir dove lo stesso titolare del bar lavorava in passato (la Damir smentisce).
Una storia di usura che dura per diversi mesi e si conclude con la denuncia alle Fiamme Gialle del titolare del bar, strozzato da richieste di interessi fino a 1000-2000 euro al giorno. Arrestati gli usurai, due imprenditori di San Cipirello. Il dipendente della Damir accusato di aver avuto il ruolo di mediatore.
E la magistratura si chiede cosa ci facessero due strozzini negli uffici della Damir.
«Mai stati a conoscenza dei fatti». Dalla Damir, viene fuori un assoluto stupore per l’inchiesta che vede coinvolto il proprio dipendente, accusato di concorso in usura</strong>, scrive Giardina che sottolinea come il titolare del bar dalla cui denuncia è partita l’inchiesta, in passato non era stato un loro dipendente ma abbia avuto in passato rapporti con loro soltanto in quanto fornitore e cliente .
Scrive Giardina in conclusione di articolo, che la Damir specifica infine di non aver avuto alcuna informazione in merito alle indagini che vedono coinvolto il loro impiegato
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