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In discussione pure quel gesto tutto palermitano: in Chiesa divieto di “vasa vasa”

La ragione dice una cosa ma i consigli spesso procedono in direzione opposta.
L’allarme coronavirus rischia di compromettere anche uno dei gesti più utilizzati dai palermitani in tutta la giornata: il vasa vasa.
Quel gesto che ha pure etichettato l’ex presidente della Regione Cuffaro, rinominato “Totò vasa vasa”.
Quel doppio bacino innocente che si scambiano due amici/che quando si incontrano o al mattino sul posto di lavoro.
La paura del contagio ha già impedito il tradizionale gesto in tantissimi casi. E la Conferenza episcopale siciliana procede proprio in tal senso se ha invitato parroci e sacerdoti ad attenersi ad alcune regole semplici. Come si legge sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola:
“Durante la celebrazione dell’Eucarestia, si sospenda lo scambio del segno di pace, oppure si sostituisca la stretta di mano con un semplice inchino; la Comunione sia distribuita sulla mano dei fedeli e non direttamente in bocca; venga rimossa l’acqua lustrale dalle acquasantiere delle chiese…”

Ora, immaginare che a Palermo due amici che si incontrano possano inchinarsi invece di baciarsi affettuosamente, è scena davvero divertente e rischierebbe di far pensare a qualcosa di strano dal punto di vista psichiatrico, per chi a dstanza assisterebbe ad un siparietto del genere.
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