Nel terzo weekend di allarme coronavirus in Italia, continuano a crescere i casi di contagio, soprattutto in Lombardia. Inevitabile l’adozione di nuove misure più stringenti nelle regioni del Nord Italia maggiormente colpite.
A Milano, dall’8 marzo zona rossa, vive da tantissimi anni la palermitana Mari Infurna, che lavora come cassiera al supermercato “Pam Panorama” in zona Foppa. La nostra redazione ha raccolto la testimonianza:
“Dico la verità, sono ipocondriaca su tante cose, ma sul contagio del Coronavirus non lo sono più di tanto. Non so dare una motivazione valida a questo mio stato d’animo. Sicuramente mi lavo le mani più di prima e ho sempre l’amuchina con me, però ho visto la gente come impazzita, soprattutto nei primi giorni che se ne parlava. Ho assistito a scene davvero incredibili dentro il supermercato dove lavoro. Ricordo che il giorno dopo che si era diffusa la notizia, era di domenica, avevo il turno centrale dalle 12 alle 16. Di solito non c’è molta gente, perché è a ridosso dell’ora di pranzo, ma non ho avuto un solo istante per fare una pausa e pranzare. Ho mangiato alle 16,30 quando sono uscita. La gente ha svuotato il supermercato, i carrelli erano pieni di tutti beni di prima necessità, pasta, omogenizzati, pannolini per bambini, condimenti, carne. Come se fosse appena scoppiata una guerra.”
Ci sono stati casi nella tua zona? E considerato il lavoro che svolgi quali precauzioni hai adottato?
“Abito in zona Lorenteggio, fortunatamente da me non ci sono stati casi, ma in quella a fianco, Cesano Boscone sì. Per andare a lavorare utilizzo i mezzi pubblici, disinfetto le mani con l’amuchina, che uso in maniera abbondante, circa ogni 25 minuti/mezz’ora durante il lavoro. Stando alla cassa sono costretta a maneggiare il denaro. L’amuchina l’ho comprata ad un prezzo ragionevole nel mio supermercato dopo un periodo nel quale è mancata, non mi è stata fornita dall’azienda. L’unica cosa che è stata fatta è di aver posto dei cartelli in cui si invita la gente a stare un metro di distanza dalla cassa. Molti clienti che vengono a fare la spesa indossano però la mascherina. Per adesso sono tranquilla, questo virus gira da tanto ed io qualche settimana fa sono stata male, ho avuto vomito e febbre, forse ho contratto il virus senza rendermene conto ed adesso sono immunizzata. Comunque non giro con la mascherina e l’unica cosa che mi spaventa è l’isteria della gente.”
Come è cambiata la vita sociale di una ragazza di 24 anni?
“Questo è un problema. La settimana prossima, ad esempio, è il mio compleanno ed era già tutto organizzato. Purtroppo ho dovuto disdire ed organizzare un’altra cosa perché le discoteche sono chiuse e sono state sospese tutte le attività pubbliche e private anche nei pub e locali assimilati. Devo quindi trovare qualcosa di alternativo che rispetti quanto previsto dal decreto ministeriale. Penso che le Istituzioni hanno fatto bene ad informarci su quanto stava accadendo. E’ giusto che noi cittadini sappiamo come stanno realmente le cose. Ma ci sono troppi isterismi fra la gente, che si è fatta prendere dal panico. In molti hanno preso d’assalto i vari supermercati e si stanno comportando in modo del tutto irrazionale.”
Ritieni giusti i provvedimenti adottati per impedire la diffusione del virus?
“Certamente. Chiudere i musei, i luoghi molti affollati, sospendere le varie attività sportive sono misure necessarie, meglio prevenire. Ma è importante che ognuno di noi faccia la sua parte. Io, ad esempio, la settimana prossima dovevo venire a Palermo, avevo programmato da tempo questo viaggio, volevo assistere alla partita Palermo-Palmese. Ho rinunciato prima ancora che venisse emesso il decreto, con mio grande rammarico perché non so quando potrò farlo. Ma credo che sia più giusto così.“
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