Le dirette infuocate di Cateno De Luca, Sindaco di Messina, hanno acceso i riflettori su quelli che, in piena emergenza Coronavirus, sono stati, a suo dire, i mancati controlli sugli attraversamenti dello Stretto di Messina, ingresso principale della Sicilia.
Con Rachele Gerace, giornalista messinese della “Gazzetta del Sud”, abbiamo cercato di fare chiarezza sulle problematiche che hanno investito la città peloritana e sulle polemiche che ruotano intorno al Sindaco di Messina.
Quando e come si è diffuso il Coronavirus a Messina?
“I focolai iniziali sono stati due. Il primo ha riguardato un’allegra comitiva di messinesi che dopo una vacanza in Trentino è tornata in città 7 marzo. L’altro invece si è sviluppato nel Centro Neurolesi “Bonino Pulejo IRCCS”, dove era stato ricoverato, per un percorso riabilitativo, un paziente palermitano, risultato poi positivo al Covid-19. Non sappiamo né dove, né quando, questo degente aveva contratto il virus. I componenti della comitiva, invece, dopo essere tornati dalla vacanza, non si sono posti in auto-isolamento. Per fortuna non tutti erano infetti, ma alcuni di loro si. Purtroppo, anche dopo il blocco totale del 9 marzo, chi era positivo ha continuato ad esercitare la propria professione. Fra di loro anche due fratelli medici, un anestesista ed un otorino di chiara fama in città. L’anestesista, in particolare, ha continuato a lavorare al Policlinico Universitario di Messina ed in tre centri diagnostici della città e della Provincia, diffondendo il contagio. Un altro componente della comitiva, anche lui risultato positivo al test, è andato a trovare la madre anziana nella famosa casa di riposo “Come d’incanto”, da dove poi è partito l’altro importante focolaio. La madre successivamente è morta, con lei altri 14 ospiti della casa di riposo e ad oggi risultano essere state contagiate 41 persone, tra pazienti ed operatori della struttura.”
Sono questi gli avvenimenti che hanno fatto perdere la pazienza al Sindaco De Luca?
“De Luca aveva già avviato una serie di attività finalizzate al controllo del territorio, ma dopo quello che è successo alla casa di cura “Come d’Incanto” non ci ha visto più dagli occhi. Ha reperito i nomi di tutti i componenti della comitiva per renderli noti ed allertare tutte le persone che erano entrate in contatto con loro. Ma essendo già state avviate le indagini da parte dell’Autorità Giudiziaria, non è stato più possibile svelare le loro identità. Si è scatenato così un putiferio perché i messinesi volevano a tutti i costi sapere i nomi di questi “gitanti”. Sono comparse diverse liste di nominativi su chat private e sui social, che contenevano però anche nomi fasulli. Non sapremo mai la verità, ma il Presidente dell’Ordine dei Medici ha preso posizione dichiarando che ci saranno provvedimenti molto seri. Si pensa anche alla radiazione dall’Albo dei medici che si sono resi responsabili del contagio.”
Come vedono i messinesi il sindaco De Luca?
“E’ sempre stato il sindaco del Popolo. È stato votato e voluto dalla gente ed osteggiato dai partiti politici. È un personaggio sui generis, esattamente come si vede durante le sue dirette facebook, con i suoi modi un po’ grossolani ed irruenti. È passato da tre amministrazioni comunali e ha avuto due procedimenti penali per i quali è stato assolto. Ma la cosa più importante è che Cateno De Luca sa amministrare la “cosa pubblica”. Da messinese posso confermare che ha saputo recuperare un bilancio comunale disastroso. Adesso ha messo in campo diverse iniziative per aiutare i cittadini più bisognosi. Attraverso le sue dirette ha attivato un canale diretto con la gente che in buona parte sta rispondendo bene alle misure restrittive.”
Cosa non ha funzionato nei controlli sullo Stretto di Messina?
“Non c’è stata nessuna sinergia tra i diversi Organi Istituzionali. Forse non c’è un reale interesse per tutelare la Sicilia. Anche il Governatore Musumeci sui social dichiara una cosa, poi di fatto ne fa altre. In queste ultime settimane, orde di persone hanno invaso Messina. Da quando sono state emesse le ordinanze nazionali e regionali, che vietano gli spostamenti da un Comune all’altro, sono mancati i dovuti controlli. Nel disinteresse del Governo Nazionale e Regionale, Cateno De Luca è stato visto come l’unico che difende la nostra Terra. Ha mostrato in diretta come tantissime macchine sbarcano in Sicilia senza nessun motivo valido. Questo l’ha indotto ad adottare un sistema di controllo attraverso una banca dati, anche per tutelare i circa 3.000 pendolari che ogni giorno attraversano lo Stretto per motivi di lavoro. Da mercoledì chi non sarà in regola con quanto previsto dalla sua ordinanza non potrà entrare in città.”
Molti accusano il Sindaco di facile propaganda politica, qual è la tua opinione?
“Posso dire di conoscerlo bene e sicuramente non fa retorica. Premesso che nessun politico fa niente per niente, lui quando intraprende la gestione della “cosa pubblica” lo fa pienamente, assumendone oneri ed onori. Le sue esperienze precedenti lo dimostrano. Il bene del popolo gli sta veramente a cuore. Che poi il bene della collettività coincida anche con le sue aspirazioni politiche non è un mistero. Ha sempre detto che vuole diventare Governatore della Sicilia. Ma in questo momento non sta facendo campagna elettorale, non ne ha bisogno, perché la gente lo rivoterebbe altre cento volte. Da messinese mi sento tutelata da Cateno De Luca, nessuno meglio di lui avrebbe saputo gestire questa situazione così spinosa, soprattutto a fronte di una sanità regionale che, lo sappiamo tutti, lascia molto a desiderare.”
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