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Spinelli e Zamparini: due presidenti e un dualismo perfetto

Sabato alle 15, il Palermo scenderà in campo contro il Livorno, in un Renzo barbera che, tempo permettendo, dovrebbe essere meno lacunoso del solito. Tante le particolarità che rendono interessante questo match; anzitutto un Palermo primo in classifica contro un Livorno fanalino di coda con soli 9 punti in classifica; un testa-coda inaspettato, sopratutto per gli amaranto, che si aspettavano tutt’altra stagione. Secondo e senza dubbio il più atteso, motivo di interesse del match, è da ricercare, potremmo direi ormai negli ex presidenti Maurizio Zamparini e Aldo Spinelli. Coloro che erano immersi, nella convinzione che il nostro ex patron rosanero, fosse unico e solo nel suo genere, verrà subito smentito. fattore comune sono i puniti, non di certo i punti delle due squadre; due allenatori che potrebbero tranquillamente tenere lezioni a Oxford sugli esoneri praticati; difficile se non impossibile sfilare un elenco a riguardo. Oltre che un modo di operare molto simile, ad accomunare questi due personaggi è anche e sopratutto la loro storia presidenziale; Maurizio Zamparini esprimeva da tempo il desiderio di lasciare la squadra nelle mani di acquirenti capaci di portare la squadra ai fasti del calcio europeo, fin dai tempi in cui a dire la verità, non vi erano di certo signori banali (Miccoli, Pastore..), eppure la corda è stata tirata per tantissimi anni, fino alla rottura, che contemporaneamente è coincisa con l’esasperazione dei tifosi. Non diverso il percorso di Aldo Spinelli, che dal 2014 dichiara apertamente di voler lasciare il mondo del calcio e quindi, anche il suo amato Livorno; a complicare la situazione e a rendere questo desiderio sempre di più una certezza, ha contribuito la retrocessione in Serie C degli amaranto, nella stagione 2016-2017; un percorso tortuoso dunque, anche quello di Spinelli, che un mese prima del nostro presidente, ha lasciato la squadra nelle mani di nessuno. Unica differenza notevole è che il Palermo sembra essere stato acquistato, se pur con 1000 dubbi ancora da sciogliere, il Livorno aspetta qualcuno disposto a comprare, entro il 31 dicembre, data nella quale potrebbe essere lo stesso sindaco toscano a guidare la squadra. Due personaggi, due mondi paralleli, un dualismo perfetto di due caratteri che si completano a vicenda; due attori dello sport che con le loro dichiarazioni hanno fatto la fortuna recente del giornalismo sportivo; e allora grazie per essere stati due protagonisti indiscussi, nel bene e nel male, di un calcio che vi è riconoscente, per essere stato strabocchevole e pieno di ironia.