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L’edizione di oggi di Repubblica ricorda la partita del 6 aprile 2008 tra Palermo e Juventus. I bianconeri non avevano né FunchalCristiano Ronaldo, Buffon era Campione del Mondo ma anche due rosanero lo erano, con Barzagli che ancora doveva passare alla Signora. Zamparini era nel pieno del suo splendore ma mangiava allenatori uno dopo l’altro, tra cui uno come Gasperini, che adesso sta facendo incantare la sua Atalanta in Champions League.

L’editoriale di Ettore Zanca racconta il paragone di quegli anni con il presente. “Chi lo avrebbe detto che il Palermo lo avremmo ritrovato in Serie D”, con giocatori, se tenuti, avrebbero fatto tremare mezza Europa.

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STERMINIAMOLI

In quella Serie A 2007/08, il Palermo veniva da quattro sconfitte consecutive e la Juventus aveva ambizioni da secondo posto. Amauri fa partire lo show: affronta Legrottaglie e tira una “sinusoide delicata come una carezza e potente come un amplesso”.  Il pallone entra sotto l’incrocio e i rosanero vanno in vantaggio. Poi Fabio Caserta, “fa un cross regale in piena area. Il tempo si dilata per magia. Perché Amauri va in sospensione da cestista e incorna”: 2-0. Zanca ricorda con Amauri un episodio con Guidolin prima della partita di ritorno contro il West Ham in Europa League: “L’allenatore venne nello spogliatoio con un fucile dicendo ‘Li abbiamo feriti, ora sterminiamoli'”. Una squadra che aveva giocatori come Carlos Tevez e Javier Mascherano.

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MAGIA

Nel secondo tempo, Del Piero approfitta di due respinte non da accademia del calcio della difesa palermitana e pianta la bandiera del pareggio sulle pance troppo presto sazie dei rosanero”. Fontana stava salvando il 2-1 dopo il salvataggio di Trezeguet, ma non può nulla per la doppietta personale. Finché arriva Mattia Cassani. “Su una respinta della difesa dei bianconeri, sfodera una stecca dalla distanza che descrive una retta perfetta per baciarsi con la rete. Non ci crede nemmeno lui”. Fischio finale: 3-2.

Adesso la Juventus asfalta tutti in Italia ma “in Europa è ancora claudicante. Ma quella s’inchinò ad Amauri e Cassani”.

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