“La salvezza arrivi dal campo. Non dalle aule dei tribunali”.
Il patron Sebastiani interviene sul ricorso del Trapani al Coni contro la penalizzazione.
“Il Pescara ha commesso tanti errori in questo torneo. Ma ha rispettato le regole sempre Non così altri”.
“Non ho niente di personale contro il club siciliano. Ma ci sono norme chiare”
“Il Covid non c’entra. La questione piuttosto riguarda la credibilità del nostro sistema”
Questi i titoli del Corriere dello Sport, oggi in edicola, nell’articolo di Giancarlo Febbo che intervista il patron del Pescara Sebastiani, arrabbiatissimo sia per il rendimento finale della sua squadra che per il ricorso del Trapani che se venisse accettato decreterebbe la retrocessione diretta del Pescara. Vi riportiamo qualche passaggio:
“Confermo , ribadisco e aggiungo che è inutile scrivere le regole se poi non vengono rispettate e non viene applicata la relativa sanzione (ieri aveva detto… se accettassero il ricorso il Pescara si sentirebbe in diritto di non pagare più gli stipendi ai suoi tesserati)…
Non scherziamo, il Covid non c’entra niente, sia perché si tratta degli stipendi di gennaio e febbraio, sia perché a marzo la Lega di B ha provveduto ad anticipare risorse a tutti i club proprio per fronteggiare l’emergenza: 19 hanno pagato regolarmente, una no. E si appiglia al Covid. Ma non solo….Se poi qualcuno sostiene che il Trapani aveva già delle difficoltà precedenti, beh, ancora peggio, visto che nel mercato di gennaio ha operato ben dieci innesti! Ergo, campionato falsato, visto che ha rinforzato la rosa e non poteva permetterselo… io sono molto deluso dal comportamento della squadra negli ultimi tempi, ma salvezza o retrocessione devono scaturire dal verdetto del campo, da quello che faremo contro il Perugia, e non dalle aule di tribunale”.
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