Il 38enne palermitano, Emanuele Calaiò, attualmente responsabile del settore giovanile della Salernitana, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, affrontando diversi temi.
“Secondo me la Serie B non è più come una volta, il livello si è abbassato. Ci sono state le sorprese di Perugia e Pescara, due squadre da playoff, lottare per i playout, mentre Pordenone e Spezia arrivare a giocarsi la Serie A fino quasi fino in fondo”.
PRIMO ANNO DA EX CALCIATORE
“Quando ho lasciato un po’ di rammarico c’era, ma so che c’è un inizio e una fine. L’età avanza, gli acciacchi ci sono e quando intravedi che la società punta più sui giovani e la fiducia scarseggia, ecco che arriva il momento di defilarsi e smettere. Poi mi hanno subito offerto un ruolo importante e sono contento di farlo: bisogna puntare sui ragazzi, sia in Serie A che in B. Per diventare direttore sportivo o dirigente tecnico un domani, devo partire da una buona scuola oggi e le giovanili lo sono. Dico sempre che in Campania ci sono talenti incredibili, basta dargli fiducia e investire un po’ di più sulle strutture, sui convitti. Se i genitori sanno che un ragazzo sta bene a giocare lì, ce lo mandano. Abbiamo tre piazze come Napoli, Salerno e Benevento: dobbiamo investire di più sui giovani”.
LA SODDISFAZIONE DI RIPORTARE IL PARMA IN A
“Doppia. Sono riuscito a fare la stessa cosa che successe anche a Napoli, e in due ere diverse. A Napoli avevo 23 anni, a Parma 35. Entrambe sono state due cavalcate stupende, ambienti che mi hanno fatto crescere tanto. Sono contento, rifarei tutto senza sentimento”.
PERCHE NON HA MAI GIOCATO A PALERMO
”Ho sempre voluto fare un anno nella squadra della mia città, purtroppo non ci sono mai riuscito. La mattina stessa che firmai col Napoli mi chiamò Zamparini, ma ormai avevo già dato la mia parola. So poi quanto sia dura per un palermitano giocare a Palermo. Alla fine non è stata proprio una mia scelta… Molti tifosi mi dicono che ho tradito, andando a giocare anche a Catania, ma molti tifosi non sanno bene come stanno le cose”.
Il Palermo continua nel segno dell’appartenenza. Ecco perchè…
SU LIVERANI TECNICO
“Quest’anno non deve rimproverarsi niente, ha fatto una stagione incredibile. Lui mi dette fiducia al Genoa, quando mi presero dal Napoli: ho sempre giocato all’inizio. Ricordo che Preziosi gli fece quattro anni di contratto per poi esonerarlo dopo poche partite… Significa non credere più nel progetto. Arrivava dopo Gasperini, che era amatissimo. Essendo stato un play dai piedi buoni, ci si aspettava di vedere un Lecce che giocasse bene a calcio… Lui ha fatto una scelta, pensando magari di non essere pronto per la Serie A, arrivandoci con il Lecce per fare esperienza ed arrivare in una grossa squadra di Serie A: per me è un predestinato”.
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